Fondamenti del meccanismo sub quantico

Fondamenti del meccanismo sub quantico

Por Oskar Valda

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Sinopsis

Molti fisici hanno messo in evidenza che alla formulazione della Meccanica Quantistica manca un pezzo importante. Si è evocata la sua incompletezza teorica, si è parlato di "variabili nascoste " , non località della teoria, provocando lunghi dibattiti che hanno lasciato le cose in un punto morto. C’è persino la famosa frase di Einstein in cui dice che “Dio non gioca a dadi”. Un grosso errore! Se Dio non giocasse a dadi, come ci ha insegnato Darwin, non esisterebbero né l’evoluzione e né l’immensa varietà del nostro mondo che sarebbe limitato ad un solo atomo. Forse più semplicemente alla teoria manca un’operazione inedita di analisi e di sintesi in grado di fornire la “parte mancante” ovvero un nuovo paradigma logico capace di rendere comprensibile la Meccanica Quantistica agli esseri umani. Il libro inizia dalle basi con l’analisi del concetto di costante h di Planck in termini di Azione Minima , ossia: un flusso di un quanto di energia nell'unità di tempo. Il successivo passo è quello di formalizzare il moto come fenomeno sul tessuto di uno spazio anch’esso quantizzato, di recente tornato di moda nella Gravità Quantistica. Attenzione! In questo caso si pone un quesito misterioso: come si può concepire il movimento di una particella tra areole discrete di spazio con soluzione di continuità? Un’idea promettente può essere quella di ricorrere alla strana natura duale onda-materia scoperta da de Broglie per mezzo della quale non si sposterebbe la particella ma verosimilmente si traslata solo la sua informazione in forma ondulatoria fra quanti spaziali. Questa idea però richiede un meccanismo subquantico dove il vuoto quantistico diventa un elemento-chiave partecipativo, o meglio un intermediario fondamentale intravisto già negli esperimenti di Alain Aspect sull’entanglement. Lo sviluppo di un paradigma del meccanismo subquantico mostrerebbe fra l’altro che i concetti principali della relatività ristretta e generale sono ricavabili dalla MQ. Tale approccio aiuta a chiarire dentro una struttura logica intelligibile diversi aspetti oscuri della fisica moderna tra cui la stessa Gravità Quantistica ed anche la causa profonda per cui lo spazio viene curvato dalla presenza di massa. Infatti lo spazio, secondo una fisica avanzata è tutt’altro che inconsistente, come supposto a suo tempo dal test di Michelson-Morley. Il noto ragionamento - gedanken experiment - di Einstein dell’ascensore ha rappresentato una analogia geniale sulla gravità in grado di fornire un effetto finale calcolabile con estrema precisione, sorvolando ahimè la causa profonda del fenomeno. La relatività generale non prevede infatti che la gravità implichiforze attrattive invisibili fra masse ma solo una geometria deformabile che piloti le traiettorie dei pianeti lungo l’orlo di una sorta d’imbuto. Purtuttavia abbiamo un problema, ossia che per curvare un tessuto spaziale, per nulla inconsistente, occorra una forza la cui origine è oscura e su questo punto nessuno ha potuto fornire un quadro logico esaustivo. Sembra invece che l’esistenza della Materia nello spazio richieda azioni quantizzate di energia in mancanza delle quali gli oggetti del mondo scomparirebbero istantaneamente. Un tale effetto riempirebbe di gioia il grande fisico Ernst Mach che ipotizzava la massa come un condensato di accelerazioni che venivano scambiate tra loro in termini di attrazione gravitazionale. (Con un approccio più filosofico vedere dello stesso autore: "Il paradigma nascosto della Meccanica Quantistica" Streetlib).

Oskar Valda