…lacrime di resina silente…

…lacrime di resina silente…

Por Franco Fantinelli

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Sinopsis

Quando sono venuto al mondo, la seconda guerra mondiale era finita da un paio d'anni e la ricostruzione preludeva già a quel miracolo economico, che sarebbe esploso nel decennio successivo. Sono nato nel 1947 a Milano, ma quasi accidentalmente, da padre romagnolo e madre fiorentina. Molto presto, ho cominciato varie peregrinazioni, che hanno contribuito a crearmi quel sentimento di sradicamento e di estraneità che, spesso inconsciamente, mi ha però sempre accompagnato. Anche la mia vita è stata un susseguirsi di esperienze e di passioni, dovute talvolta a circostanze fortuite, talaltra a scelte personali, ma, soprattutto, ad una grande curiosità per le innumerevoli e straordinarie manifestazioni della creatività umana. Oltre alla poesia, che è stata, sin dalla prima giovinezza, una sorta di sommessa colonna sonora, alternando lunghi periodi di silenzio a momenti in cui era lei stessa a dettare versi in cui l'ispirazione risultava una sorpresa anche a me stesso, ho praticato la pittura e la scultura (quest'ultima, ad esempio, è stata la protagonista anche di un mio breve racconto “Bianca e la testa di Medusa”, apprezzato anche dalla Aletti Editore). Da moltissimi anni vivo a Viterbo, città bellissima, anche se non così conosciuta come in realtà meriterebbe, ma in cui, nonostante una permanenza di alcuni decenni, la bella famiglia, con figli e i nipoti, non sono mai riuscito però a sentirmi totalmente inserito: quasi un eterno forestiero, condizione che, specialmente nelle nostre province, tocca a chiunque non vi sia nato e non appartenga quindi ad una famiglia locale, possibilmente da sempre. A questa città devo comunque l'esser diventato marito, padre e infine nonno. Sono quindi ormai quel che si dice un “anziano” e l'immagine che lo specchio mi rimanda è sempre di più quella di un estraneo, in cui faccio fatica a riconoscermi. Sono consapevole che una biografia dovrebbe esser fatta di elementi più oggettivi, che però, generalmente, non interessano a nessuno, e preferisco quindi più le riflessioni perché è quello che in fondo desidero condividere: l'amore, soprattutto, e la compassione senza autocommiserazione verso noi stessi e verso tutti quanti condividono l'umano destino. Le poesie di questa raccolta infatti, non sono altro che un modo di raccontarsi, rinunciando alle precise ma inutili informazioni dell'ufficio anagrafe. Franco Fantinelli

Franco Fantinelli