Lo Statuto dei Filosofi Sconosciuti

Discorso di accettazione per un uomo di qualità, il 16 settembre 1764, loggia d’Apprendista. Mio caro fratello, che tu possa sentire con la mia stessa intensità tutto il valore di questo titolo lusinghiero che l’ordine ti accorda in questo giorno, quale prima ricompensa del fervore e della ferma volontà con la quale hai cercato di ottenerlo. Io spero, mostrandotene le prerogative, di convincerti che presso di noi, quella non è una parola frivola, e farti gustare quindi, le nostre massime e i nostri precetti e provarti in modo inequivocabile, che la Massoneria ha quale scopo quello di fare virtuosi gli uomini, ed ha saputo, ad un obiettivo tanto nobile, assortire ingegnosamente la stessa cerimonia della tua ammissione, il cui senso ti sarà spiegato piú tardi. Alla teoria dei sentimenti dilettevoli -dei quali il mondo, fosse anche nella forma piú corretta, non è nella sostanza, che una scuola imperfetta- vedrai fratello mio, che noi sappiamo collegare la pratica delle piú dolci virtú, ornando i legami della società di ghirlande di piacere, seminando di fiori i sentieri della saggezza, rimettendo l’uomo nella sfera, sapendolo cosí riportare senza avvilirlo, alle semplici pretese della natura, scartando tutte le sfumature che la casualità e il capriccio delle convenzioni vorrebbero far passare per diritti; rendendo infine, nobile il suo essere facendogli conoscere il proprio valore essenziale: questo è il segreto della massoneria, è il trionfo dell’ordine e dell’umanità. L’uguaglianza stabilita tra di noi, questo livello imparziale che pone l’uomo di corte al fianco del semplice cittadino, il generale sullo stesso piano del patriota sconosciuto, il magistrato di un ordine superiore -senza alcuna distinzione- vicino al modesto coltivatore o all’onesto artigiano, li rende membri di uno stesso corpo, uniti per lo stesso scopo, occupati dallo stesso oggetto; essi sono assoggettati alle stesse regole, il solo merito può introdurre e rendere legittime delle differenze. N.B. È permesso dare lezioni e ogni uomo ne può essere suscettibile quando queste sono impartite con arte e portate con molta delicatezza, come appare dalla nobiltà di colui che parla e di colui che viene istruito. L’adulazione è sopportabile quando come in questo caso, è destinata a far gustare massime e utili verità.