Tradizioni popolari in terra di Calabria

Tradizioni popolari in terra di Calabria

Por Luigi De Rose

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Sinopsis

Con questo lavoro, non facile, per le notevoli problematiche, che di volta in volta, emergevano, mi sono imposto, con buona volont à, di affrontare il "sistema " delle credenze popolari, come "fenomeno sociale ", in un quadro di riferimenti storici, antropologici, filosofici, statistici e letterari. Esiste una vasta letteratura, con critica rigorosa, risalente, in particolare, al diciottesimo secolo, scaturita dalle diverse correnti di pensiero di accademici napoletani, in materia di jettatura e di altre "credenze ". Nelle Biblioteche della storica citt à di Napoli, ho attinto e analizzato, un prezioso patrimonio, per la ricchezza di contenuto, e di analisi in tema di superstizioni. Lo studio di un argomento, tanto è pi ù pregevole, quanto pi ù, si immerge in un crogiuolo di approfondimenti mirati e funzionali, all 'insieme ed alla dimensione di sistematicit à. Nella programmazione mentale del libro, non mi sono proposto, in pienezza di spirito e coscienza, di elaborare una mia teoria da riferire "al credere o non credere " alle superstizioni. Ritenendo che ogni persona è un universo, e che, le "tradizioni " sono state tramandate dai nostri Padri, con le loro singole microstorie di cui al loro Paese Natio, ho voluto sottrarmi a qualsiasi pregiudizio intellettuale. La storia deve tenere accesa la luce degli Avi. La libert à di manifestare il proprio pensiero, purch è non dirottato verso forme di violenza al Prossimo, assume la veste di diritto naturale fondamentale. Per quanto mi riguarda, (cio è il mio pensiero), l 'unica verit à è Dio, con il suo sistema di valori etico-morali e religiosi. Sin da piccolo ho ascoltato, sia dai miei genitori che dai vicini di quartiere (u vicinanzu), frasi, detti e discorsi riferiti alle varie credenze. In verit à, tali superstizioni, pi ù volte assunte alla cronaca del giorno, sono state considerate, da me, come fonti antiche di conoscenze, appartenenti alle "tradizioni popolari " (voci del popolo), non hanno suscitato timori o condizionamenti. Con il passare degli anni, ho voluto "saperne di pi ù " al fine di soddisfare ogni mia curiosit à culturale.

Luigi De Rose