Necrophilia

Abbandonato dalla moglie, licenziato dal ruolo di ordinario di filosofia presso l’Università di Catania, e infine orfano della madre che l’ha violentato per anni da bambino, il professor Mauro Macari (Macabro Macari per i suoi studenti) rivive attraverso le ultime pagine del suo diario un viaggio alla riscoperta della propria vita intima e affettiva, alla ricerca di una genuinità dell’anima che, oltre il velo di Maia, rivelerà il marcio organico della decomposizione. Attraverso una scrittura lucida, intervallata da controparti paranoico ossessive, il lettore assisterà al progressivo degrado psichico di un uomo che con fatica è riuscito a conquistarsi i vertici del riconoscimento sociale e accademico, per poi crollare di fronte al mostro che, ringhiante e affamato di vita, lo condurrà al baratro della necrofilia, dell’omicidio efferato, di un sospettato infanticidio. Il romanzo psicologico-introspettivo Necrophilia (finché morte non ci unisca) vuole intendersi come disanima cruda, a tratti spietata, di un lato oscuro della società contemporanea, del suo cinico relativismo, dei suoi demoni esiliati, eppure mai scomparsi…